erbe selvatiche, che passione!

calendula officinalis

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  1. Graziella C.
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    guardando velocemente in rete ho trovato questo intanto:

    La calendula officinalis

    La calendola:un fiore allegro che ci scalda , si mangia e ci cura.

    di Piero Bottiroli



    La calendula cresce un po’ dappertutto al sole Basta dimenticare qualche fiore sulla pianta per poi conservarne i semi che son seccati.Ma a volte la pianta, medesima nei climi più temperati sopravvive ai rigori invernali e in primavera si riprende.


    Nella mia esperienza qualche pianta è sopravvissuta al gelo solo quest’anno non m’era mai capitato in dodici anni e quindi la semino in vaso (ad aprile o maggio) trapiantandola poi quando la piantina ha già formato diverse foglie. Da me trova posto nell’orto in piccole aiuole a cumulo, ma soprattutto su terreni di riporto o su rive terrose.Ne ho messa anche un po’ dietro la mia baita, ben esposta a sud. Sicuramente non disdegna il buon composto ma non l’ho mai vista patire altrove.

    Se si ha l’accortezza di staccare periodicamente i capolini fioriti, la calendula ha un lungo periodo di fioritura . Ancora nel tardo autunno,con un po’ di fortuna, se non addirittura negli inverni caldi se ne possono raccogliere, conservare e consumare i fiori.

    Tuttavia se i fiori, si vogliono utilizzare per produrre preziose creme e pomate oppure il sapone…meglio approfittare dell’estate; oltre non vi sarà più calore e tempo sufficiente.

    La pianta presenta fiori molto luminosi che vanno dal giallo all’arancio dorato. Tutta la parte esterna può essere utilizzata: gli steli, che contengono una linfa con proprietà curative; le foglioline che entrano nelle insalate; i boccioli che come quelli del tarassaco e di altri fiori si conservano sott’olio come i capperi; i petali che producono un colorante giallo e possono venir adoperati-come colorante in cucina, nei tessuti, in lavaggi calmanti per gli occhi.

    I fiori, freschi o secchi, presentano un sapore leggermente piccante e hanno la fama, uniti a riso o pasta, di poter sostituire lo zafferano direi meglio, alla curcuma. Non aspettatevi lo stesso gusto ma il risultato è davvero piacevole. Sempre a scopo alimentare li uso in insalate fresche di campo, per allietare e guarniscono formaggi morbidi al pari di altri fiori. Vi sono ricette che ne fanno un ingrediente per burro o dolci.

    I petali, per l’aroma e il colore vivace, si prestano anche ad essere incorporati alla pasta fresca, così come alla besciamella o alla maionese.

    Insomma sono un dono prezioso non solo per la vista ma anche per chi ama la cucina di erbe e fiori.

    A quanto pare il suo nome deriva dal latino: poichè i fiori durano all'incirca un mese di vita sulla pianta, il nome deriverebbe da "calendae", col quale gli antichi romani definivano il primo giorno del mese.

    E questo:

    Minestra di Calendula


    con Calendula officinalis - Chenopodium album - Oxalis acetosella


    Rosolate (per poco tempo) nell'olio 5-6 manciate di foglie di farinaccio, una di foglie di acetosella e una cipolla finemente tagliata.
    Versate sul preparato un litro di acqua calda salata e cuocete per 30 minuti
    Prima di spegnere aggiungetre un pugno di fiori i calendula finemente tritati, prezzemolo, olio, sale e pepe.
    A parte preparate cubetti di pane raffermo rosolati nel burro


    poi vi metterò le mie foto.
     
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11 replies since 9/1/2011, 11:53   508 views
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